All'amico CESARE
Mi manca la carta, la penna, mi mancano le sensazioni forti della mia ispirazione, mi affido alla stella piú luminosa del creato affinché mi sussurri, mi aiuti a presentare la figura del mio Caro amico Cesare.
Poche parole apparentemente dolci e forti che allo stesso tempo possano racchiudere la gioia e la sofferenza di Cesare...
Nella mia casa ho un bastone che mi è molto caro e dal quale credo che non mi separerò mai; me l'ha regalato circa un anno fa il caro Cesare perché potessi ricordarmi delle sue qualità e della sua amicizia, quell'amicizia che ha saputo donare a tutti quelli che gli hanno creduto.
Tutte le volte che prenderò in mano quell'oggetto o che il mio sguardo si poserà ad osservarlo, il pensiero andrà all'amico Cesare con cui ho condiviso tanta compagnia e tante emozioni.
Cesare Tonani alias "Cesor", aveva un carattere molto forte, la sua allegria, il piglio collerico, le intenzioni che si affacciavano in lui insieme a quei silenzi e a quello sguardo a volte anche freddo che tentavano di acquietare in lui i tanti perché e i ricorrenti rischi della vita senza mai dire basta...
Cosi amava la vita Cesare, così adorava quel suo respirare che erano soprattutto l'amore e la sfida di ogni giorno per poter tirare fuori qualcosa che rendesse la sua vita migliore...
"Cesor" un uomo di tanti amici, tutti invitati a casa, al mare, in montagna e alle "baraccate'... tutti, nessuno escluso ad essere come lui sempre comunque soddisfatti della vita qualunque essa sia.
La mia dimestichezza con lui è diventata penso più che un'amicizia.
E' stato lui alla sua maniera a parlarmi delle sue vicissitudini e delle sue sofferenze, dei suoi infiniti aggiustamenti nei confronti delle realtà di tutti i santi giorni.
Sempre nella sua maniera mi suggeriva che se Dio è amore, quell'amore doveva essere soprattutto compassione.
Mi suggeriva sull'equilibrio instabile dell'essere umano, sulla fragilità di ciascuno di noi combattuti come siamo fra ragione e sentimenti.
Uno dei tanti giorni insieme, mi ricordo bene, ci siamo imbarcati su cosa e quale potessero essere i criteri di onestà e di equilibrio presi come siamo dalla vita attuale e poi come sempre sdrammatizzavamo parlando dei viaggi, dei suoi piacevoli soggiorni climatici, delle nostre "baraccate" progettandone sempre delle nuove e alla fine parlavamo di calcio, di quella squadra tanto amata "l'Inter" che ultimamente ci ha dato poche soddisfazioni ma tante emozioni, quelle emozioni che a volte straripavano in imprecazioni sportive di ogni genere.
Purtroppo ora non ci sei più, sento già la tua mancanza e penso che non mi abituerò come normalmente si dice.
Addio Cesare, penso che l'esserti stato amico mi darà un qualcosa in più, quella forza che tu hai sempre avuto e che ti veniva dalla malattia e da una saggezza spesso malcelata.
Eri imprevedibile e allo stesso tempo concreto...
L'hai dimostrato ogni giorno, soprattutto in quella primavera quando hai saputo della tua nuova inesorabile malattia.
Speravi di poterla combattere con la stessa forza con la quale hai sempre combattuto e vinto tutte le altre.
Così non è stato, anche se so che ce l'hai messa tutta e la tua forza e gioia di vivere non moriranno mai, le porterò sempre nel mio cuore.
Non puoi rispondermi, ma so che puoi sentirmi e quindi comprendere le parole che ti sto rivolgendo.
Non addio ma ciao Cesare, ora che sei una stella veglierai su tutti noi e ci consiglierai, lo so che ci consiglierai e che ci aiuterai nel nostro cammino.
Anche se rischio di ripetermi ed essere banale sappi che, come non ho mai dimenticato tutte le persone a me Care, non ti dimenticherò mai... di nuovo Ciao Cesare.
Fabio